San Donato in Poggio

“In principio c’era la strada”. Questa frase di J. Bédier, citata nel testo del Centro studi chiantigiani di Radda, serve ad introdurre un piccolo resoconto sulla genesi del borgo medievale di San Donato in Poggio. L1000770Come sostiene il dott. Renato Stopani (presidente del suddetto centro di studi nel 1989), “l’esistenza di una via di comunicazione di antica quanto incerta origine, che serviva per i collegamenti tra Firenze e Siena, è infatti all’origine del costituirsi sia della Pieve che del Castello di San Donato, due realtà insediative di diversa natura che polarizzarono ed organizzarono entrambe una parte del territorio che si estende a cavaliere dei rilievi che fungono da spartiacque tra Val d’Elsa e Val di Pesa.” Il nome di San Donato in Poggio deriva dalla denominazione della Pieve romanica ricordata fin dal 989 col nome di “in loco pocie”. “Pocie” e successivamente “Poci” era il nome del borgo abitato sorto, forse fin dal periodo romano, su di un colle dello spartiacque tra le suddette valli. Il nome fu trasformato successivamente in “poggio” a causa delle caratteristiche fisiche del luogo. L’abitato divenne presto un castello fortificato degno del nome di “castrum” fortificato fin dal 1033. Il castello sembra abbia goduto di certe autonomie e pare si sia costituito in libero comune dopo essere appartenuto alla famiglia dei Conti Guidi, potenti feudatari, alleati dell’imperatore.
Valorosi uomini di questo castello parteciparono a fianco dei fiorentini nelle principali imprese belliche del XII e XIII secolo. Nel 1218 il castello fu definitivamente assoggettato alla Repubblica di Firenze e per tutta la metà del XIII secolo il castello di San Donato assunse una notevole importanza strategica di collegamento tra Firenze e Siena, vista la sua posizione centrale e diretta sulla Strada Romana Via Cassia. Ancora qualche curiosità: Fiorentini e Senesi si incontrarono a San Donato per stipulare importanti patti nel 1176; nel 1260 nello stesso castello si radunò e si organizzò l’esercito fiorentino contro la Repubblica senese prima della celeberrima Battaglia di Montaperti, citata anche da Dante nell’Inferno. Nei primi anni del Trecento San Donato venne posto a capo della Lega del Chianti, guidata da un podestà inviato dalla Repubblica di Firenze. Il palazzo Pretorio, sede della lega, si trovava nell’attuale Palazzo Malaspina (ex Palazzo Ticci). La fortuna del paese cominciò a declinare fra la fine del XIV e del XV secolo, quando assunse maggior importanza il tracciato viario della Strada Romana Cassia tra la Sambuca e Morrocco che passando per Tavarnelle e Barberino raggiungeva i grossi centri della Valdelsa. Il Castello di San Donato in Poggio appare ancora oggi nella conformazione urbanistica, con le caratterictiche stradine che si torcono dentro le case, assunta nel XIII e nel XIV secolo: all’interno delle mura risulta densamente edificato con emergenze notevoli, quali un’alta torre-cassero, nella piazza, il palazzo Ticci, poi Malaspina, e la chiesa gotica di Santa Maria della Neve. Al centro della piazza principale si colloca un pozzo, a forma esagonale, con sottostante cisterna con estensione pari a quella di tutta la piazza, che in passato costituiva l’unica riserva idrica del borgo. All’esterno delle fortificazioni, fuori della Porta Senese, appare il borgo medievale concluso dall’Oratorio. La Pieve di San Donato è di notevole interesse architettonico. E’ costruita in stile Romanico toscano, con un’antica torre campanaria e tre navate che terminano in tre absidi semicircolari. Ricordata nei documenti fino dal 989, conserva al suo interno un crocifisso ligneo su tavola, un fonte battesimale in terracotta invetriata di Giovanni della Robbia datato 1513 e un’acquasantiera in marmo. A poca distanza dal Borgo medievale si trova il santuario di Santa Maria delle Grazie a Pietracupa, sorto nel luogo dove esisteva un tabernacolo con una raffigurazione della Vergine con Bambino ritenuta miracolosa. Il dipinto è stato recentemente rivalutato dalla critica e attribuito alla scuola di Masaccio. E’conservato all’interno del santuario stesso.

Approfondimento a cura della Pro loco di San Donato in Poggio –www.sandonatoinpoggio.it